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Quirinale: il presidente Mattarella nomina 28 nuovi “Alfieri della Repubblica”. Sono giovani che nel 2020 si sono distinti per “azioni coraggiose e solidali”
- 11 Marzo 2021
- Pubblicato da: Andrea Marini Sera
- Categoria: Notizie
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 28 attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che nel 2020 si sono distinti per l’impegno e le azioni coraggiose e solidali, e rappresentano, attraverso la loro testimonianza, il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia.
Accanto ai 28 attestati d’onore sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive, che traggono anch’esse ispirazione dai valori di altruismo e dal profondo senso di responsabilità, in questo periodo di emergenza sanitaria.
Ecco le loro storie.
Riccardo che narra la storia, maestra di futuro
Riccardo Amicuzi, 14 anni, residente a frazione Porto di Potenza Picena (MC) – Per la passione e l’impegno che sostengono, sin da giovanissimo, la sua vocazione di narratore. Con sensibilità ha indagato storie di persone e comunità e le sue qualità di giovane scrittore hanno già meritato numerosi e pubblici apprezzamenti. Come la cittadinanza benemerita dal Comune di Potenza Picena, avuta a 9 anni. Riccardo ha poi ottenuto, a 13 anni, la menzione speciale nel concorso internazionale “Gran Giallo Città di Cattolica 2019” per la sensibilità storica messa in mostra nel suo racconto. Si impegna in ricerche che confluiscono in scritti sulla prima e la seconda guerra mondiale, dove emergono le figure dei caduti per la nostra libertà. Partecipa volentieri a eventi locali, nei quali presenta i suoi testi e cerca di testimoniare il rispetto per il prossimo e per i più svantaggiati, insieme all’amore per il territorio, le tradizioni e la storia, che è anche maestra di futuro.
Silvia, lettrice per i più fragili
Silvia Artuso, 9 anni, residente a Albino (BG) – Per la forza e la speranza che è riuscita a trasmettere nei giorni più duri del lockdown, attraverso la lettura quotidiana, videoregistrata, di un libro a lei caro, che ogni giorno inviava ai compagni di classe. Il suo impegno, la sua costanza sono diventati un esempio e un incoraggiamento in momenti drammatici per tutta la comunità civile. Nel periodo più duro del lockdown, mentre la comunità civile e quella scolastica venivano colpite da una sequenza impressionante di lutti e di dolori, Silvia è stata capace di trasmettere forza e speranza ai suoi compagni di classe facendogli giungere la propria voce con costanza. Nonostante la giovane età e la scarsa esperienza nelle tecnologie informatiche, Silvia si è videoregistrata quotidianamente mentre leggeva ad alta voce i diversi capitoli di un libro a lei caro. La sua principale attenzione era rivolta ai bambini più fragili, che lei ha voluto rassicurare proprio attraverso la lettura, raggiungendoli anche solo telefonicamente gli amici per non far loro perdere questo attesissimo appuntamento e per incoraggiarli a resistere. Così la piccola lettrice lombarda ha aiutato i suoi amici e la sua scuola offrendo un esempio di attenzione verso gli altri, e anche di coraggio.
“Io sono Diego e scalo la montagna”
Diego Barbieri,14 anni, residente a Ceranesi (GE) – Per la forza e l’impegno con cui trasmette l’amore per la montagna. Porta con sé le conseguenze di un incidente in giovanissima età, ed è diventato esempio di resilienza e riscatto per amici e compagni di scuola, facendosi testimone non solo dei percorsi tra le bellezze naturali ma anche di importanti valori sociali. Nonostante le difficoltà motorie e un grave deficit visivo, Diego, grazie a un percorso di educazione alla montagna, fatto non solo di lezioni teoriche ma soprattutto di escursioni e viaggi di istruzione su e giù per i monti dell’Appennino e delle Alpi liguri, si è affermato come punto di riferimento per gli amici e i compagni di scuola.
Diego dona a chi lo incontra “una forza gigantesca” tanto che il suo motto “Io sono Diego e scalo la montagna” è divenuto ormai uno slogan che va persino oltre l’amore per le passeggiate e per la natura, e che sollecita l’impegno per il bene comune, per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e la partecipazione alla vita della comunità.
Un audiolibro per gli anziani
Niccolò Brizzolari, 18 anni, residente a Rovigo – Per il senso civico e la solidarietà espressi in attività in favore degli anziani e nell’impegno sui temi ambientali. Con i propri mezzi ha realizzato un audiolibro dell’opera di Pirandello “Uno, nessuno e centomila” e l’ha offerta gratuitamente. Obiettivo dell’impresa: dare gratuitamente agli anziani la possibilità di ascoltare un’opera che, magari per problemi di vista, non sono più in grado di leggere autonomamente. Niccolò è anche impegnato per l’ambiente.
Il tempo della gentilezza
Maria Piera Calandra, 16 anni, residente a Alcamo (TP) – Per l’impegno generoso e la dedizione con cui ha prestato servizio di volontariato durante l’emergenza Covid. Si è resa disponibile ad ogni attività di assistenza e di supporto in favore delle persone più vulnerabili e la sua gentilezza è stata di conforto per molti. Volontaria della Croce Rossa Italiana nel Comitato di Alcamo, Maria Piera è la personificazione de “Il tempo della gentilezza”, la campagna promossa dalla Croce Rossa Italiana per far fronte all’emergenza Covid-19. Senza esimersi da nessun tipo di servizio, Maria Piera non si è risparmiata durante l’emergenza per offrire maggiore supporto ed assistenza alle persone più vulnerabili. La si poteva trovare ora nelle vesti di operatore nella Sala Operativa, ora come responsabile per coordinare i volontari nella preparazione dei carrelli per la consegna della spesa solidale, ora a fare pulizia sui mezzi della Croce Rossa.
Il dono di Giulio
Giulio Carchidi, 18 anni, residente a Gasperina (CZ) – Per la sua generosa opera di volontario, divenuta particolarmente intensa nelle settimane del lockdown. Grazie al lavoro di promozione e di organizzazione svolto insieme al gruppo giovani dell’Avis ha contribuito alla raccolta del sangue in un periodo in cui ne era emersa una carenza. Nel corso di quelle settimane, Giulio ha svolto un’intensa opera di promozione del “dono in sicurezza” e, con il suo gruppo di giovani, ha anche contribuito all’organizzazione della raccolta. Il percorso di Giulio nel volontariato era peraltro iniziato già da tempo, all’interno della Caritas Parrocchiale, e anche in quella sede si era distinto per l’aiuto ai più bisognosi e per l’organizzazione di eventi volti alla sensibilizzazione sui temi della responsabilità, della solidarietà e della cittadinanza attiva.
Romanzi e volontariato
Lida Michela Carullo, 15 anni, residente a Vibo Valentia – Per l’impegno nella promozione dei libri e per le qualità di scrittrice mostrate nel suo romanzo di esordio. La passione per la letteratura si accompagna in lei con attività di volontariato e di fattiva solidarietà. Ha pubblicato il suo primo romanzo e grazie a questo ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. È impegnata nella diffusione e promozione della letteratura. Fin dalla scuola media si è spesa per organizzare eventi nel suo territorio, coinvolgendo amici, operatori del settore, istituzioni attorno al valore dei libri come collanti nella vita di comunità. Lida Michela partecipa anche con impegno ad attività di volontariato, mostrando attenzione e sensibilità verso chi vive in condizioni di difficoltà. Sempre pronta a difendere i compagni in difficoltà, nelle vesti di rappresentante di classe ha concretamente aiutato una compagna vittima di cyberbullismo.
I supporti per le visiere di protezione
Giuseppe Cassano, 16 anni, residente a Ruvo di Puglia (BA) – Per l’impegno con cui ha partecipato alla rete di solidarietà che ha consentito di rafforzare i presidi medici e gli strumenti di protezione nella prima fase della pandemia, quando questi presidi erano particolarmente carenti. Ha lavorato giorno e notte, ed è riuscito a produrre, con la sua stampante 3D, 90 supporti per visiere di protezione, in plastica biodegradabile, poi utilizzati dal personale medico e infermieristico. La sua è una storia simbolica. Perché Giuseppe non è stato il solo. Ha partecipato, con altri coetanei, alla Rete Solidale Puglia anti-Covid 19, che aveva fatto richiesta a varie istituzioni scolastiche di fornire strumentazione tecnico-informatica proprio per rafforzare i presidi medici. Venuto a conoscenza dell’iniziativa, Giuseppe si è tuffato con entusiasmo in questa impresa: ha apportato modifiche alla sua “macchina da lavoro”, ha cercato il materiale giusto, ha modificato i files di produzione ed è partito, giorno e notte, per stampare più “pezzi” possibile.
Vicina a un compagno segnato dal Covid
Silvia Cavalleri, 13 anni, residente a Pedrengo (BG) – Per i gesti intensi e spontanei di fraternità con i quali è riuscita a comunicare con un compagno, che il lockdown e la disabilità avevano isolato dal gruppo della classe e a cui poi il Covid ha tragicamente portato via il padre. La sospensione delle attività didattiche in presenza era stata da subito particolarmente pesante per questo ragazzo, che faticava a utilizzare in autonomia i mezzi informatici. Poi tutta la sua famiglia si è ammalata di Covid, entrambi i genitori hanno sviluppato gravi sintomi e il papà non ce l’ha fatta. Il ragazzo si è chiuso nel dolore, isolandosi ancor più. Venuta a conoscenza della tragedia, Silvia, di sua iniziativa, ha cominciato a recapitare personalmente dei doni allo sfortunato compagno, lasciandoli davanti al cancello della sua casa e salutandolo mentre si affacciava alla finestra: ora una risma di carta, ora dei pennarelli, ora dei biscotti fatti in casa e altri dolci. I doni erano accompagnati da una lettera, che le sorelle hanno potuto leggere al ragazzo e da una fotografia di Silvia, che in tal modo è stata capace di utilizzare un linguaggio comprensibile al suo compagno. Con la sua spontaneità, Silvia ha abbattuto il muro d’isolamento in cui il suo amico si era chiuso: da quei giorni è tornato a sorridere e gradualmente è stato possibile per lui ristabilire i rapporti con insegnanti e compagni attraverso videochiamate, grazie anche all’aiuto delle sue sorelle.
Volontaria sul campo
Alice Chiozza, 18 anni, residente a Piacenza – Per l’impegno e la generosità con cui ha prestato il proprio servizio volontario nella pattuglia di Protezione civile dell’Agesci di Piacenza. Grazie al suo lavoro organizzativo e di coordinamento tanti scout sono riusciti ad alleviare le difficoltà di persone costrette a casa e in stato di bisogno.
Fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria ha cercato di rendersi utile per la comunità. Appena le è stato possibile, ha offerto con generosità il proprio servizio volontario alla pattuglia di Protezione civile dell’Agesci di Piacenza, dove ha svolto un notevole lavoro organizzativo, aiutando a distanza altri volontari sul campo e gestendo i turni.
Francis che pensa agli altri
Francis Fernando Chkrawarthige Praveen, 17 anni, residente a Pove del Grappa (VI) – Per la generosità e la sensibilità con cui si dedica alle attività di volontariato, in favore degli anziani, dei più poveri, dei più svantaggiati. La sua capacità di ascolto lo rende interlocutore apprezzato da chi si trova in condizione di bisogno, ma anche degli adulti che organizzano i servizi di assistenza. Partecipa a esperienze di aiuto presso l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio di Sarmeola di Rubano (PD), dove trovano assistenza più di 500 ospiti portatori di disabilità e anziani. Francis Fernando si è distinto per la particolare attitudine all’ascolto delle persone anziane, verso le quali dimostra non solo rispetto ma empatia, essendo capace di valorizzare i loro racconti e le loro esperienze di vita. È impegnato anche nella Mensa per i poveri della sua parrocchia: in questo servizio non solo è pronto ai lavori più umili, ma si distingue per lo spirito di ospitalità verso le persone che vi si recano, dedicando loro ascolto ed essendo capace di fornire utili suggerimenti agli operatori più adulti al fine di valutare i reali bisogni dei richiedenti aiuto. Nei mesi del lockdown è stato tra i “facilitatori” della didattica a distanza nella sua classe, dedicando tempo a molti compagni e aiutandoli così a tenersi al passo con i programmi.
Angelo l'”informatico”
Angelo de Masi, 18 anni, residente a Trani – Per l’aiuto prestato ai compagni in difficoltà con gli strumenti digitali e i mezzi informatici. Grazie ai suoi interventi e alla sua amichevole disponibilità, tanti ragazzi hanno potuto evitare una esclusione dalla didattica a distanza. Nella sua scuola è ora un punto di riferimento anche per un uso più consapevole del cellulare e del computer. Nei giorni del lockdown è divenuto presto un punto di riferimento per gli altri studenti, specie per quelli più svantaggiati perché sprovvisti di mezzi informatici. È grazie agli interventi di Angelo, e alla sua cura, che alcuni di loro hanno potuto continuare il corso degli studi nella fase più critica. È riuscito anche ad “educare” i compagni ad un uso nuovo e più consapevole del cellulare, e continua a donare con amicizia il suo tempo a chi ha bisogno di aiuto.
Poesie e spettacoli per i bimbi
Martina Di Vardo, 17 anni, Residente a Castel di Lama (AP) – Per l’impegno e il senso di solidarietà con cui ha preparato spettacoli che avevano come protagonisti bambini in difficoltà. Per le qualità e la sensibilità espresse nelle sue poesie. Ha lavorato all’allestimento di spettacoli che hanno visto come protagonisti bambini disabili, mostrando sempre particolare sensibilità verso chi si trova in difficoltà. A scuola ha ottenuto ottime valutazione ed è stata, per due anni consecutivi, tra le vincitrici del concorso di poesia indetto dalla corale polifonica di Ascoli Piceno. Le sue due composizioni hanno riguardato, la prima il tema dell’immigrazione e la seconda i sentimenti scaturiti dopo il terremoto che ha colpito l’Italia centrale.
I messaggi “social” della Croce Rossa durante il lockdown
Maria Sole Franceschi, 18 anni, residente a Firenze – Per l’impegno volontario nel comitato della Croce Rossa di Firenze. Oltre al prezioso lavoro al centralino, nodo nevralgico nella rete degli interventi di assistenza, molto importante è stato il contributo, di creatività e competenza sui social dell’associazione per far conoscere i corretti comportamenti al fine di ridurre il rischio di contagio e per incoraggiare alla donazione del sangue;
Durante il lockdown in particolare il lavoro di Maria Sole è risultato prezioso per la consegna di spese e farmaci urgenti a persone immunodepresse e over 65. Maria Sole ha inoltre fornito un importante contributo, di ideazione e di aggiornamento, sui social dell’Associazione: con creatività, competenza e responsabilità ha realizzato vere e proprie campagne di informazione e sensibilizzazione sui corretti comportamenti per ridurre il rischio di contagio del Covid 19. I messaggi social della Croce Rossa di Firenze hanno raggiunto migliaia di persone in tutta Italia, tra l’altro incoraggiando alla donazione del sangue.
“Il mio segno particolare è la Sindrome di Down”
Antonio Maria Granieri, 17 anni, residente a Vigonza (PD) – Per essere diventato un testimone di socialità e di amicizia, nelle attività dell’associazione Down Dadi di Padova, nel sostegno ai compagni che hanno bisogno di maggiore aiuto, nel dialogo con i coetanei. Antonio è un giovane di 17 anni con sindrome di Down, molto attivo nella associazione Down Dadi di Padova. “Il mio segno particolare è la Sindrome di Down”, dice. Ha consapevolezza della sua condizione, ma porta con fierezza tutto ciò che la vita gli ha donato. Se questo è percepito da altri suoi coetanei come una preoccupante diversità, per Antonio invece è un punto di forza. Un punto di forza per costruire il suo sogno: “Essere il super eroe della Bontà”.
Il coraggio di Andrea
Andrea Lo Guzzo, 17 anni, residente a Nicosia (EN) – Per il senso civico mostrato in seguito a un incidente stradale, provocato da un auto pirata, in cui è rimasto coinvolto un bambino di 8 anni. Grazie al suo spontaneo contributo la Polizia è riuscita a rintracciare il responsabile dell’incidente. Un giorno Andrea è giunto in un luogo dove era appena avvenuto un incidente stradale, in cui è rimasto coinvolto un bambino di 8 anni. Il bimbo, investito da un’auto pirata, era ferito, riverso sulla strada. Non c’erano testimoni oculari e nessuno era in grado di fornire altri dati oltre il colore ed il tipo di vettura. Andrea allora si è messo spontaneamente alla ricerca dell’automobile. L’ha rintracciata poco dopo mentre era parcheggiata nel centro abitato di Nicosia, in provincia di Enna. Ha annotato il numero della targa e l’ha fornito prima agli uomini di una volante della Polizia, successivamente al personale del Commissariato. Grazie al senso civico di Andrea è stato possibile risalire al responsabile dell’incidente stradale, che aveva omesso il soccorso al bambino di 8 anni. In occasione di una cerimonia della Polizia di Stato, il Questore ha voluto esprimere pubblicamente ad Andrea un ringraziamento per l’aiuto da lui fornito.
Ambasciatore digitale
Francesco Maura, 18 anni, residente a Frosinone – Per le sue spiccate qualità digitali, per le capacità di progettazione e di realizzazione di strumenti innovativi volti anche a superare divari e problemi sociali. È stato capace di affiancare ai suoi brillanti risultati un impegno per promuovere la tecnologia nella scuola e tra i coetanei. Francesco è uno degli “ambasciatori digitali” italiani. Ha vinto diversi concorsi, nazionali e internazionali. Tra questi è risultato vincitore nel concorso #NasaSpaceAppsChallenge, organizzato appunto dalla Nasa, nel quale Francesco ha presentato una boa che consente di portare internet nell’oceano. È leader del team Engine4You, uno tra i team di studenti innovatori più attivi in Italia, impegnati in particolare nel trovare soluzioni e percorsi per superare i problemi sociali. Sin dalla sua iscrizione al liceo, mostrando le qualità che tuttora continua a sviluppare, Francesco si è dedicato alla progettazione di soluzioni digitali per l’aiuto alle persone in difficoltà. Tra queste soluzioni, il braccialetto per i non vedenti e quello per l’immediata trasmissione dei dati sanitari (realizzato in concorso con un’azienda di elettronica), grazie al quale è arrivato secondo alla competizione “LetsApp, solve for tomorrow”, tra circa 320 team partecipanti. Ha progettato e realizzato un allarme di evacuazione a comando vocale per le scuole e le aziende. Nella scuola è stato un punto di riferimento per i compagni e anche per gli insegnanti. Nelle scuole presta anche opera di volontariato per promuovere la tecnologia attraverso corsi e seminari.
Lo sport per inclusione e crescita
Simone Moi, 12 anni, residente a Tarquinia (VT) – Per essere diventato un testimonial dell’inclusione e della pratica sportiva come occasione di crescita personale e collettiva. Proprio dalla sua passione per l’equitazione trae spunti ed esperienze che gli permettono di sensibilizzare i coetanei sulle tematiche della disabilità. All’età di sei anni, in conseguenza di una malattia che pure è riuscito a sconfiggere, Simone è costretto a subire una importante compromissione della vista. Le sue attività ne risentono, ma non la sua energia, la sua vitalità, e la sua voglia di fare sport. In particolare Simone pratica l’equitazione e, insieme all’Associazione SuperAbile di Viterbo, partecipa a eventi e incontri nelle scuole per sensibilizzare i coetanei sulle tematiche della disabilità e della pratica sportiva come occasione di crescita personale e collettiva. Così Simone è diventato un giovane e apprezzato testimonial dell’inclusione, che trasmette un messaggio di resilienza anche a ragazzi più grandi di lui e agli stessi insegnanti.
La giovane scrittrice
Elena Mora, 13 anni, residente a Parma – Per il suo impegno e le sue qualità di scrittrice, coltivate sin da quando era più piccola e ora sbocciate nel primo romanzo. Fin da piccola Elena ha mostrato una grande passione per la scrittura. Si è cimentata con testi a scuola e fuori dalla scuola. Ha vinto numerosi premi in tutta Italia. A 11 anni ha pubblicato il suo primo romanzo, una storia di amicizia e di coraggio, anch’esso vincitore di premi letterari. Grazie al romanzo, Elena è stata anche invitata a partecipare a incontri e fiere del libro. Elena intende seguire la propria vocazione e continuare a scrivere. Ha già in programma un secondo romanzo…
Giulia che ha salvato l’amica
Giulia Muscariello, 18 anni, residente a Cava de’ Tirreni (SA) – Per il coraggio e l’altruismo mostrati nel momento drammatico in cui è stata investita da un’automobile fuori controllo. Grazie alla prontezza del suo gesto, l’amica più cara è riuscita a salvarsi. Su di lei invece l’incidente ha lasciato segni pesanti.
La sera del 31 luglio scorso Giulia e la sua amica del cuore Chiara, al termine di una serata tra amici, stavano aspettando i genitori, chiacchierando sedute su un muretto. All’improvviso è sopraggiunta un’auto, guidata da un coetaneo, visibilmente fuori controllo. Giulia, grazie ai suoi riflessi pronti, accortasi della folle corsa della vettura, ha spinto Chiara salvandola così dall’impatto. Per Giulia invece le conseguenze del grave incidente sono state molto gravi e si è resa inevitabile l’amputazione di una gamba. È stata ricoverata per due settimane nell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Al momento delle dimissioni ha scritto una lettera di ringraziamento dedicata a tutto il personale del reparto per l’umanità e l’affetto con cui è stata curata e assistita.
Davide che ha vinto la sua battaglia
Davide Paladini, 11 anni, residente a Milano – Per l’impegno e la forza di volontà con cui ha lavorato insieme agli insegnanti, alla famiglia, agli esperti per superare le proprie iniziali difficoltà relazionali. Per aver messo poi le conoscenze acquisite a disposizione di un compagno con altri seri problemi di inserimento.
Davide soffre di un disturbo dello spettro autistico. Quando ha cominciato a frequentare la scuola primaria, aveva difficoltà estreme nel parlare e nel relazionarsi con compagni e adulti. Fin dall’inizio del percorso scolastico è stato impostato un lavoro meticoloso di sinergie e di alleanze educative tra famiglia, insegnanti e specialistici esterni, che hanno creduto nelle potenzialità del bambino. Davide ci ha messo il resto: impegno, determinazione, forza di volontà e tanta fatica, giorno dopo giorno. Negli anni della scuola primaria, Davide è stato capace di superare i limiti comunicativi e relazionali ed è stato capace di acquisire competenze quasi in linea con i compagni. Non soltanto: ha saputo farsi artefice, a sua volta, di un processo di inclusione all’interno della classe, supportando nel lavoro didattico e nell’interazione un compagno con difficoltà cognitive e di comprensione della lingua italiana.
Mattia caregiver di suo padre
Mattia Piccoli, 11 anni, residente a Concordia Sagittaria (VE) – Per l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre e lo aiuta a contrastarla. Il suo impegno è quanto mai prezioso: non è frequente che un giovanissimo svolga, con tanta dedizione, il compito di caregiver tuttavia la sua esperienza è un esempio anche per i coetanei. Mattia è stato premiato come il più piccolo caregiver all’Alzheimer Fest di Cesenatico 2020. Ha scoperto sin da piccolo cosa vuol dire avere in famiglia una persona cara affetta da una malattia degenerativa, e perciò bisognosa di attenzione e di cure amorevoli. Quella persona cara era il papà di Mattia. Il bambino ha compreso le ragioni delle mancanze del padre, dei suoi vuoti di memoria. E ha cominciato ad aiutarlo, facendolo “restare attivo” il più possibile, stimolandolo insieme alla mamma a compiere gesti apparentemente semplici come preparare da sé il cambio prima di una doccia o cucinare insieme i biscotti da portare a scuola e dividere con i compagni.
Luisa, pilota di droni: “Non cammino ma volo”
Luisa Rizzo, 18 anni, residente a San Pietro in Lama (LE) – Per l’impegno e l’abilità mostrati nel pilotare i droni. Pur costretta sulla carrozzina, è riuscita a raggiungere primati di velocità e anche a realizzare filmati molto originali e apprezzati sulle bellezze della propria terra, il Salento. «Non cammino, ma volo». Luisa ha 18 anni e, anche se da sempre è costretta in carrozzina, è diventata una campionessa di velocità grazie ai droni, che guida con grande abilità. Montando telecamere sui droni, Luisa ha anche prodotto filmati originalissimi, e molto apprezzati, sulle bellezze della propria terra, il Salento.
Amica di penna
Aruna Rossi, 18 anni, residente a Cento (FE) – Per la passione con cui si è dedicata, insieme agli amici del gruppo Agesci di Cento, al dialogo con gli anziani costretti all’isolamento a causa della pandemia. Il dialogo si è sviluppato nella forma epistolare, dando vita al progetto “Amici di penna” e facendo emergere nell’incontro tra generazioni una grande ricchezza di contenuti e sentimenti.
Pacchi alimentari e farmaci
Ginevra Scudiero, 17 anni, residente a Torino – Per la passione e la dedizione con cui ha partecipato all’organizzazione delle attività della Croce Rossa di Torino, volte a rifornire di pacchi alimentari e farmaci le persone in maggiore difficoltà. Il suo impegno di volontaria è stato particolarmente prezioso per reperire farmaci gratuiti ai malati indigenti. Durante l’emergenza Covid-19 ha partecipato attivamente all’organizzazione e al coordinamento di attività della Croce Rossa, volte all’assistenza e al sostegno delle persone più vulnerabili, attraverso l’erogazione di pacchi alimentari e i servizi di pronto spesa e farmaco.
L’impegno nel lockdown
Davide Siciliano, 17 anni, residente a Brescia – Per la generosità del suo impegno in aiuto delle persone che, nel periodo più duro del lockdown, non potevano uscire di casa. A loro si è offerto di portare la spesa e i medicinali. Per gli amici dell’oratorio e i compagni di scuola ha invece impostato e seguito i canali web utili alla didattica a distanza e al recupero scolastico dei ragazzi in difficoltà, divenendo così un punto di riferimento per tutta la comunità.
Nel periodo della prima diffusione della pandemia, quando Brescia è stata duramente colpita e il lockdown era più duro, Davide si è dato molto da fare per aiutare chi nel suo quartiere aveva maggiori difficoltà. Ha portato la spesa agli anziani, le medicine necessarie agli ammalati e si è fatto carico, molto spesso, di attivare gli strumenti e le tecnologie necessarie per raggiungere chi era costretto al più rigoroso isolamento. Oltre ai servizi porta a porta, Davide ha impostato e seguito i canali web per far incontrare con i loro educatori i ragazzi più bisognosi di aiuto scolastico.
Progetti per chi soffre di disturbi dello spettro autistico
Giuseppe Varone, 18 anni, residente ad Aosta – Per la costanza del suo impegno scolastico nel periodo del lockdown e della didattica a distanza, grazie alla quale è riuscito a trasformare la sua condizione di difficoltà in una opportunità di crescita e in un esempio per i compagni di classe e per gli stessi adulti. Oltre alla scuola, si è impegnato in progetti dedicati a giovani che, come lui, soffrono di un disturbo dello spettro autistico. Giuseppe, nel periodo di chiusura della scuola, è riuscito a seguire per intero il programma (non differenziato) di didattica a distanza, raggiungendo ottimi risultati scolastici e incoraggiando così i suoi compagni di classe ad avere la sua stessa costanza nell’impegno.
A questo esemplare comportamento scolastico, Giuseppe è stato capace di aggiungere, durante la pandemia, un impegno nell’associazionismo e nei progetti dedicati ai giovani con disturbo dello spettro autistico, partecipando anche come speaker a programmi radiofonici di approfondimento proprio nel periodo del confinamento.
Volontariato nella Croce Rossa
Matteo Zini, 15 anni, residente a Casalecchio di Reno (Bo) – Per il servizio di volontariato svolto, con grande passione e sensibilità, presso la Croce Rossa di Bologna nel periodo del lockdown . Chiamando al telefono gli anziani isolati in casa (quasi 2000 telefonate), è riuscito a far recapitare la spesa, a fornire le medicine necessarie, e non di rado anche a favorire la visita del medico specialistico. Insieme ai suoi amici, infatti, Matteo ha effettuato quasi 2000 chiamate di “monitoraggio telefonico” per far sapere agli anziani del Comune di Bologna che non sarebbero stati abbandonati e per dare loro indicazioni su come comportarsi nelle fasi dell’emergenza.
TARGHE
“La didattica digitale è diritto di tutti”
Con questo motto, Matteo Mainetti, Jacopo Rangone, Emanuele Sacco, Pietro Cappellini, di Milano hanno creato la piattaforma PC4U.Tech, con l’obiettivo di portare computer e tablet nelle case dei ragazzi che non li hanno.
Pc4u.tech è un sito molto semplice che fa incontrare gratuitamente domanda e offerta di tablet o pc usati. Sul sito vengono raccolte sia le donazioni che le richieste di dispositivi. Con l’aiuto di un tecnico, i promotori riescono a ricondizionare i computer e a dare loro nuova vita, rendendoli così validi per l’utilizzo. La pandemia ha fatto messo famiglie e scuole davanti al tema del divario digitale.
Istituto Casanova di Napoli – Ai ricostruttori di banchi per fare scuola in tempo di Covid;
In attesa dell’arrivo dei banchi monoposto, gli studenti del corso di arredi e forniture d’interni dell’Istituto Casanova a Napoli si sono dati da fare. Su iniziativa della preside hanno realizzato nei laboratori della scuola 200 banchi utili al necessario distanziamento, recuperando vecchi banchi ancora in buone condizioni. All’inizio dell’anno scolastico, la scuola attendeva 600 nuove forniture. Sarebbero state comunque poche rispetto al bisogno complessivo degli studenti. Così le classi si sono messe all’opera per segare i vecchi banchi, ancora in buone condizioni, e per trasformarli in strumenti utili alla didattica in tempo di Covid. E’ stato necessario l’intervento di un fabbro per adattare le parti in ferro. Ma il resto lo hanno fatto i ragazzi, costruendo con le loro mani banchi a norma. Banchi per sé e per i propri compagni: una cosa di cui essere orgogliosi.
Istituto Tecnico «Galileo Galilei» di Bolzano – Ai giovani produttori di gel igienizzante per una scuola più sicura.
I ragazzi dell’Istituto Tecnico «Galileo Galilei» di Bolzano sono stati capaci di produrre autonomamente gel igienizzante e il risultato del loro lavoro è stato prontamente collocato nei dispenser all’ingresso della scuola. Si tratta di gel con gradazione alcolica al 70%, la cui formula è omologata dall’Organizzazione mondiale della Sanità. La notizia della produzione si è sparsa rapidamente in città e altre scuole hanno richiesto il disinfettante del Galilei. Gli studenti hanno promosso anche altre attività orientate al contrasto della pandemia: hanno eseguito, ad esempio, tamponi per misurare, attraverso appositi terreni di coltura, la carica batterica presente su determinate superfici. I ragazzi della scuola si sono distinti anche in un’opera di sensibilizzazione presso altre scuole per promuovere le misure igieniche e di prevenzione.