Arruolatosi nell’Esercito l’ 8 gennaio 1988 ed ha frequentato il 130° Corso Allievi Ufficiali di Complemento presso la Scuola di Fanteria e Cavalleria di Cesano di Roma. Ufficiale di 1° nomina presso Scuola Militare di Paracadutismo a Pisa, dove terminati i 15 mesi di servizio in qualità di ufficiale di complemento, continua il servizio, in quanto vincitore del concorso per la rafferma. Nel 1989 partecipa al concorso per Pilota Osservatore di elicotteri e, vincitore, frequenta il 27° Corso ufficiali piloti militari di elicottero per circa 6 mesi presso la scuola di volo dell’Aeronautica Militare a Frosinone e completando l’iter presso il centro dell’Aviazione dell’Esercito a Viterbo dove prosegue gli studi per un altro anno e mezzo circa, conseguendo tutte le abilitazioni e specializzazioni, classificandosi al 1° posto alla fine del lungo e selettivo corso di pilotaggio.
Grazie al primo posto in graduatoria viene accolta la sua richiesta per essere trasferito presso il 20° Gruppo Squadroni “ANDROMEDA” di Pontecagnano (SA).
Durante la permanenza a Pontecagnano, partecipa alle attività di soccorso durante l’alluvione di Sarno. Subito dopo la strage di Falcone viene impiegato in Sicilia dove resta per circa due anni presso l’aeroporto di Bocca di Falco, Palermo, per l’attività di ordine pubblico “Vespri Siciliani” svolgendo circa trecento ore di volo in missioni di scorta e trasporto Magistrati, ricognizioni e pattugliamenti.
Successivamente fa parte del personale impiegato nell’operazione “Partenope” in Campania e nell’operazione “Riace” in Calabria (Aspromonte) distinguendosi sempre per la disponibilità e professionalità, come testimoniano gli encomi e gli elogi conferitigli dai Comandanti che lo hanno avuto alle proprie dipendenze.
Dopo aver partecipato anche in missioni internazionali prima in Turchia e successivamente in Albania, nel 1996 viene inviato in missione internazionale di pace in BOSNIA-ERZEGOVINA a Sarajevo in qualità di pilota, l’unico del contingente Italiano; durante la missione, in diverse occasioni, recupera feriti e salme durante il servizio MEDEVAC (evacuazioni medico-sanitarie); per questa particolare e rischiosa attività svolta con impegno e coraggio, gli vengono riconosciuti due ELOGI ed un ENCOMIO per: “ aver svolto così bene ed in sicurezza le numerose attività di soccorso meritando il plauso e la stima indistintamente di tutte le Forze Armate presenti in zona di operazioni, facendo ben figurare l’Esercito Italiano in contesto internazionale”, attestazioni determinanti anche al fine del riconoscimento della causa di servizio.
Ha sempre praticato attività sportiva agonistica, fregiandosi di 15 titoli di campione Italiano di ciclismo su strada e facendo sempre ben figurare l’Esercito che puntualmente rappresenta nei Campionati Nazionali Interforze che vincerà ogni anno di partecipazione, tanto da essere premiato nel 2001 dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, in una cerimonia solenne svoltasi a Roma, come “migliore atleta dell’Esercito Italiano”.
Nel 2000 viene selezionato e risulta uno dei quattro candidati a partecipare al corso istruttori piloti che supererà brillantemente e lo porterà ad essere trasferito presso il Centro dell’Aviazione dell’Esercito a Viterbo per essere impiegato in qualità di istruttore ed insegnante di volo.
Purtroppo nel 2002, ricoveratosi per accertamenti, scopre di essere gravemente malato ed inizia un lungo e sofferto calvario, ma che lo vede sempre pieno di un grande coraggio ed inesauribile forza d’animo, che non lo hanno mai abbandonato.
Nel 2005, la malattia viene riconosciuta dipendente da causa di servizio; causa la grave malattia, successivamente e soltanto a domanda, nel marzo del 2006, è trasferito “a domanda” presso la Scuola di Cavalleria di Lecce.
Le sue patologie, gravemente invalidanti, già riconosciute dipendenti da causa di servizio, lo portano ad essere riformato il 30 ottobre 2007 dalla C.M.O. di Taranto, che ascrive l’infermità permanente alla Prima categoria della tabella A nella misura massima a vita.
Il Comitato di Verifica per le cause di servizio conferma il riconoscimento della causa di servizio specificando che trattasi di invalidità permanente riportata “per le particolari condizioni ambientali ed operative di missione fuori area” decretando contestualmente anche il riconoscimento dello status di Vittima del Dovere.
Il Colonnello Carlo CALCAGNI il 17 aprile 2009 è iscritto d’ufficio nel “Ruolo d’Onore” dal 19 marzo 2009 ed anzianità 30 ottobre 2007.
Ma per lui quello che conta veramente è vivere e rendersi ancora utile, sebbene le sue condizioni di salute restano gravi e sono in costante peggioramento, soprattutto la malattia neurologica cronica, degenerativa ed irreversibile con Parkinsonismo; Carlo inoltre è dal 2010 in attesa di un trapianto allogenico di midollo.
Proprio per la sua generosità e costante disponibilità verso gli altri, gli viene conferito il Premio Internazionale Don Pino Puglisi, con la motivazione:“per il suo donarsi agli altri senza mai nulla chiedere” .
Nel 2011 viene premiato al Magna Grecia Awards con il Premio “Value”:“per il coraggio mai domo e la passione tenace per la vita, spesa nella ricerca costante dell’eccellenza e del dovere, nella concretezza del quotidiano faticoso. Paladino della verità e della forza dell’anima che, come fiamma ardente originaria, persiste alle notti più scure”.
Dal 01 gennaio 2010 è reimpiegato, a domanda, presso la Scuola di Cavalleria di Lecce.
Nel febbraio 2019 viene nomitato consulente personale del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
Con la maglia azzurra della Nazionale di Ciclismo Paralimpico della Federazione Ciclistica Italiana e con il GSPD, Gruppo Sportivo Paralimpico del Ministero della Difesa, ha vinto, rispettivamente, 2 medaglie d’oro in coppa del Mondo nel 2015, una nella cronometro individuale ed una nella gara in linea, e 3 medaglie d’oro agli INVICTUS Games nel 2016 a Orlando in Florida, una nella cronometro individuale, una nella gara in linea ed una nel conottaggio indoor, rowing.
Vuole essere d’esempio, sperando che proprio i suoi successi convincano chi si è chiuso nella sofferenza ad uscire di casa e a riprendere a vivere con lo sport… e, attraverso i suoi risultati, ridare speranza a chi ha perso anche quella!